Questa sera ho appreso con grande indignazione che le banche stanno iniziando a ghettizzare ed a isolare noi albergatori , Crédité Agricole ad esempio dirotta ogni richiesta proveniente dalla nostra categoria ad un team creato ad hoc per valutare l’opportunità dell’istituto d’intrattenere o meno rapporti con i richiedenti .
Personalmente , sto recependo una preoccupante refrattarietà del sistema bancario verso ogni tipo di interlocuzione con il mondo delle imprese turistiche ; questa congiuntura determina delle oggettive sperequazioni nell’utilizzo dei sostegni statali a favore delle imprese in difficoltà attraverso l’arbitrarietà applicata dalle banche nel concedere affidamenti sebbene garantiti fino al 90% e destinati appunto alla gestione dell’emergenza ; un deplorevole atteggiamento di chiara matrice
estromissiva , che contribuisce ad affliggere la già grave situazione in cui il nostro settore versa da oltre 10 mesi . Ho la netta sensazione che si stiano
generando dei veri e propri abusi nonché delle palesi disparità a discapito di quanti hanno solo la colpa di essere stati toccati integralmente dalla crisi legata al COVID .
Percepisco chiaramente il grande inganno messo in atto dal governo che apparentemente legifera a favore delle imprese ma che di fatto lascia amministrare alle banche le millantate poderose misure del “ DL rilancio “ (un po’ come se dessimo a Robin Hood il compito istituzionale di distribuire ricchezza ai milionari) una sorta di cinico gioco al massacro sulla pelle di un settore , quello legato al turismo ed all’arte , che di fatto (con la sua filiera) rappresenta l’ossatura portante dell’economia del nostro Paese ; mi auguro che tale neo-tendenza condotta abilmente sul filo del fuorigioco dalla lobby bancaria , venga presto intercettata e regolamentata dalle autorità . Esiste un pericolo concreto rappresentato dal riflesso della politica di restrizione e di limitazione della libertà personale messa in atto dallo Stato , che potrebbe portare a tentativi di emulazione da parte di enti ed istituzioni periferiche . Ritengo necessaro ed urgente l’apertura di un dibattito istituzionale serio a tutela dei diritti delle parti sociali “deboli” che ormai non sono più i soli lavoratori dipendenti , ma per prevalenza gli imprenditori dei settori toccati direttamente dalla crisi che rischiano d’incorrere ( cornuti e mazziati ) quotidianamente in gravi soprusi e vessazioni .
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