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Desiderio: la fiamma che ci accende o che ci consuma?

Immagine del redattore: Massimiliano ValenteMassimiliano Valente

Ho già parlato della passione in un altro articolo, raccontando come essa sia un fuoco interiore che ci anima, che ci spinge all’azione e ci fa sentire vivi. Ma il desiderio è qualcosa di diverso, più subdolo, più sfuggente. Se la passione nasce spontaneamente e brucia dentro di noi per qualcosa che ci coinvolge completamente, il desiderio ha una natura più complessa: è una fiamma che possiamo accendere ed alimentare, ma che, se non governata, rischia di consumarci.


Il Desiderio: Il Fuoco che Dovrebbe Guidare, Non Consumare


Il desiderio è come un faro nella notte: dovrebbe illuminare il cammino, non trasformarsi in un incendio che divora ogni cosa. È energia pura, capace di spingere oltre i limiti, di accendere la vita con uno scopo. Ma se sfugge al controllo, diventa un incendio che brucia senza sosta, lasciando solo cenere e vuoto.


La sua natura è duplice: può essere la scintilla che accende la grandezza od il fuoco che consuma ogni equilibrio. E l’unica differenza tra chi lo governa e chi ne viene travolto sta nella capacità di riconoscerlo, incanalarlo e trasformarlo in forza, non in ossessione.


La differenza tra passione e desiderio è sottile ma fondamentale. La passione è un’energia pura, spesso creativa, che ci porta a dare il massimo in ciò che facciamo senza aspettative di ritorno immediato. Il desiderio, invece, ha sempre un oggetto, un fine, qualcosa che vogliamo ottenere. E proprio per questo motivo può essere una forza potentissima, ma anche un’arma a doppio taglio. Può illuminarci il cammino o farci perdere lungo la strada.


Desiderio: la fiamma che ci accende o che ci consuma?


Il desiderio è il motore che ci spinge a cercare, a scoprire, a superare i limiti imposti dall’abitudine. È il vento che gonfia le vele dell’esistenza, ma anche l’uragano che può disorientarci e farci perdere la rotta. A volte, più cerchiamo, meno troviamo. Più desideriamo, più il desiderio stesso si fa vorace, compulsivo, fino a diventare insaziabile. Ed è proprio qui che nasce il bivio fondamentale: esiste un desiderio positivo, che ci guida verso la nostra realizzazione, ed esiste un desiderio negativo, che ci divora, facendoci perdere di vista chi siamo e ciò di cui abbiamo davvero bisogno.


Il desiderio non nasce dall’oggetto che troviamo, ma da noi. È una proiezione interiore, un dipinto che realizziamo su una tela bianca. Non è l’oggetto del desiderio ad accenderci, ma la nostra necessità di colmare un vuoto, di dare un senso alla nostra ricerca. Questo meccanismo può essere creativo e costruttivo, come quando un artista trova l’ispirazione perfetta per realizzare un capolavoro. Ma può anche diventare una spirale senza fine, una dipendenza che ci allontana da ciò di cui realmente abbiamo bisogno.


E qui sta il suo inganno più grande: ciò che desideriamo non sempre coincide con ciò di cui abbiamo bisogno. Quante volte abbiamo inseguito qualcosa con cieca determinazione, solo per renderci conto, una volta ottenuta, non era ciò che realmente ci serviva? Il desiderio può farci deviare dalla realtà, e non sempre è un male;ma quando diventa ossessione, quando si trasforma in un bisogno cieco ed incontrollato, ci porta inevitabilmente a scelte sbagliate, ad investimenti sbagliati, a relazioni sbagliate.


L’Illusione del Possesso ed il Desiderio Compulsivo


Il desiderio può trasformarsi in un’illusione di controllo: voglio possedere, voglio avere, voglio conquistare. In questo senso, il desiderio si traveste da necessità, ma in realtà è solo una fame insaziabile che si autoalimenta. È il desiderio kamikaze , quello che ci spinge a volere a tutti i costi, senza ragione, senza equilibrio.


Lo vediamo ovunque:

• Negli acquisti compulsivi, in cui il bisogno di possedere qualcosa ci dà un piacere effimero, destinato a svanire subito dopo.

• Nelle dipendenze, che siano legate all’alcol, alle droghe od al gioco d’azzardo, dove il desiderio di fuga diventa più forte di qualsiasi razionalità.

• Nelle relazioni tossiche, in cui confondiamo il desiderio con l’amore, inseguendo persone che non ci fanno bene solo perché rispondono ad una nostra fragilità interiore.


Lo vediamo anche negli uomini di potere, in posizioni apparentemente inattaccabili, che si lasciano travolgere scandali per il bisogno di frivolezza, di un’illusione, di un piacere momentaneo. E questo non è desiderio sano, è fuga. È la dimostrazione che il desiderio, se non governato, può diventare il nostro peggior nemico.


Il confine tra desiderio ed autodistruzione


Il desiderio, quando non è equilibrato, diventa un veleno. Si trasforma in una forma di auto-sabotaggio che ci spinge a rincorrere l’eccesso.


Ma cosa c’è dietro questa ricerca? Spesso, solo il bisogno di riempire un vuoto interiore, di anestetizzare il dolore di un’identità non compresa, di un equilibrio mai trovato.


Eppure, il desiderio ha anche una faccia luminosa. È ciò che ci spinge a migliorare, a creare, ad innovare, a cercare la nostra realizzazione. Il desiderio può essere una guida potente, quando è bilanciato. Il problema non è il desiderio in sé, ma la sua gestione.


La chiave: Bilanciamento Interiore e scelta consapevole


Alla fine, tutto si riconduce al principio fondamentale su cui ho fondato anche il nostro magazine Overluxe : il bilanciamento interiore. Non possiamo eliminare il desiderio, e non dovremmo neanche provarci. Ma possiamo imparare a riconoscerlo, a decifrarlo, a trasformarlo in un alleato anziché in un nemico.


La chiave sta nella consapevolezza: ciò che desideriamo non deve essere ciò che ci possiede, ma ciò che ci arricchisce. Quando siamo in equilibrio, le nostre scelte sono corrette per noi. Quando siamo in balia del desiderio compulsivo, diventiamo vittime di un meccanismo esterno, di una viralità che ci spinge in direzioni che non abbiamo realmente scelto.


Il messaggio finale: Il desiderio come strumento, non come padrone


Nessuno può gestirci, se non noi stessi. Il desiderio non deve essere il nostro padrone, ma il nostro strumento. Un fuoco che illumina, non che brucia.


Ed è qui che si gioca la partita della nostra crescita personale. Desiderare è umano, naturale, inevitabile. Ma la differenza tra chi vive una vita equilibrata e chi viene travolto dalle proprie pulsioni sta nella capacità di scegliere consapevolmente ciò che si desidera.








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