top of page

Dominika Zamara, la voce che incanta il mondo tra tecnica e passione




Dominika Zamara non è semplicemente una grande cantante lirica: è un’artista che vive la musica con intensità assoluta, capace di trasformare la tecnica perfetta in pura emozione. In questa intervista esclusiva, ci racconta il suo viaggio straordinario tra palcoscenici internazionali, disciplina quotidiana e quell’anima vibrante che rende ogni sua interpretazione indimenticabile.


Dominika, partiamo subito con una curiosità: c’è stato un momento preciso, un ricordo chiave in cui hai capito che la musica sarebbe stata la tua vita?


Sì, è molto interessante perché ho avuto un’ispirazione profonda fin da piccola, grazie al mio primo insegnante di pianoforte ed organo. Ricordo benissimo che già da bambina, mentre cantavo, vedevo persone commuoversi fino alle lacrime. È lì che ho compreso che attraverso la musica potevo trasmettere emozioni intense. È stata quella consapevolezza che mi ha fatto capire che la musica non sarebbe stata solo una passione, ma proprio la mia ragione di vita.




Hai girato il mondo cantando in moltissimi paesi: dove ti sei trovata meglio, qual è stato il tuo trampolino di lancio?


Ho viaggiato tantissimo: Stati Uniti, dove vado almeno tre volte all’anno, tutta Europa, Africa, Sud America, Messico, Corea… Ma devo dire che l’Italia resta la vera patria del bel canto e dell’opera. È qui che l’opera è nata, nel Seicento a Firenze con Monteverdi. Cantare in Italia è sempre una grande sfida e una meravigliosa soddisfazione perché il pubblico italiano è estremamente preparato, conosce a fondo il repertorio e giudica con passione e competenza. Chi riesce a cantare con successo in Italia può davvero cantare ovunque.


Quando interpreti un personaggio, come trovi la tua chiave interpretativa?


Per me è fondamentale essere autentica, sentire davvero le emozioni del personaggio. Non riesco ad interpretare in modo distaccato: devo immergermi profondamente nella psicologia e nella storia del soggetto . È un approccio che ho ereditato dalla grande scuola di Stanislavskij, che seguiva anche il grandissimo tenore italiano Mario Del Monaco. Entrare così profondamente nel personaggio può essere difficile, specialmente quando interpreto ruoli tragici. Ad esempio, quando ho cantato Mimì nella Bohème, la sua morte mi ha colpito profondamente e per alcuni giorni ho sentito un vuoto dentro di me. Ma credo fermamente che questa sia l’unica strada per portare sul palco un realismo autentico e coinvolgente.




Dominika, come trovi l’equilibrio tra tecnica perfetta e l’emozione viva che arriva al pubblico?


È un delicato equilibrio che si costruisce giorno dopo giorno. La voce è uno strumento vivo che dobbiamo affinare costantemente con lo studio, gli esercizi di vocalizzazione ed un intenso lavoro sul diaframma. Bisogna conoscere a fondo la tecnica, perché noi cantanti lirici utilizziamo la voce a piena potenza per molte ore. Una tecnica impeccabile permette di risparmiare la voce, mantenendola sempre fresca e sana. Il segreto sta proprio lì: padroneggiare il respiro diaframmatico e vivere la voce come una parte integrante della nostra fisiologia.


E nella vita quotidiana, come proteggi e curi la tua voce?


Ho introdotto lo sport nella mia routine, cosa che inizialmente trascuravo. Mi dedico al Pilates, faccio lunghe camminate e seguo esercizi mirati per rafforzare il diaframma. L’attività fisica è essenziale, perché la voce è una parte del nostro corpo e richiede una disciplina rigorosa. Ovviamente, non posso trascurare la dieta: bevo molta acqua naturale a temperatura ambiente e sto molto attenta ad evitare cibi fritti o pesanti. Prendo integratori vitaminici, soprattutto vitamina C , seguo un regime vegetariano da anni, che mi ha portato notevoli benefici.


Un messaggio importante che vuoi lasciare a chi sogna di intraprendere questa carriera?


Non lasciatevi scoraggiare dagli ostacoli. È un mondo difficile, competitivo, a volte persino spietato, simile a quello dello sport. Però ricordatevi sempre che ognuno ha una voce unica ed irripetibile, un dono speciale da coltivare con pazienza, dedizione e studio costante. Le opportunità arriveranno, spesso quando meno ve lo aspetterete , magari grazie ad un maestro , una persona che crederà in voi. Quindi, non perdete mai la speranza ed impegnatevi con tutto voi stessi.


La musica è in continua evoluzione, anch’essa influenzata dai social ed ora dall’intelligenza artificiale. Qual è la tua posizione su questo cambiamento?


Io vivo ancora nell’epoca di Mozart, ed amo la musica autentica, quella suonata con veri strumenti, capaci di trasmettere emozioni genuine. Adoro i Led Zeppelin, i Deep Purple, band che utilizzavano strumenti veri, chitarre elettriche, batterie, che vibravano realmente sul palco. Sono fortemente contraria all’intelligenza artificiale applicata alla musica, perché secondo me toglie emozione ed umanità. Un vero musicista trasmette qualcosa che nessuna macchina può replicare. Spero vivamente che questa tendenza si fermi, perché credo profondamente che nulla potrà mai sostituire il tocco umano, quella scintilla che rende la musica classica eterna, un po’ come la fede: semplice, pura ed indistruttibile.


Hai un rituale tutto tuo prima di salire sul palco? Un gesto, una parola, un pensiero segreto?


Certo, ho un rituale che mi accompagna sempre. Prima di tutto faccio il segno della croce, una preghiera che mi aiuta tantissimo. Poi, c’è una piccola particolarità: spesso indosso delle splendide perle che mi hanno regalato dei fan giapponesi. È diventato parte del mio rito personale, qualcosa che mi dà molta energia positiva e sicurezza prima di esibirmi.


C’è stato un errore , una lezione dura che oggi consideri un regalo prezioso nella tua carriera?


Sicuramente. Da giovane ero impaziente, volevo subito i grandi ruoli, i grandi palcoscenici. Avevo fretta di raggiungere tutto rapidamente, come succede a molti musicisti. Ma la vita mi ha insegnato il valore della pazienza. Ho capito che il successo arriva passo dopo passo, attraverso il duro lavoro quotidiano e senza cercare scorciatoie. Tutto è già predestinato, ognuno di noi ha ricevuto un dono speciale: che sia nella musica, nella pittura, nel giornalismo come nel tuo caso. Bisogna coltivarlo con calma e dedizione. È una grande lezione che porto con me ogni giorno.


C’è un repertorio od un autore che senti di non aver ancora esplorato completamente?


Ho avuto la grande fortuna di conoscere il maestro Enrico De Mori durante i miei anni al Conservatorio di Verona. De Mori, che è stato anche maestro di Maria Callas, era un insegnante severissimo, esigente, a volte duro, ma proprio per questo incredibilmente formativo. Mi ha trasmesso l’amore per la grande scuola italiana, quella fatta di precisione e di rigore assoluto. Grazie a lui ho potuto debuttare e ed affrontare concerti importanti. Mi ha insegnato tanto, e gli sarò sempre grata per questa esperienza unica. Ecco, forse ciò che mi piacerebbe esplorare di più è proprio approfondire ulteriormente quel repertorio classico italiano, che ancora custodisce tante meraviglie da scoprire.


Credi nelle coincidenze, o pensi che la tua carriera abbia avuto qualcosa di più profondo ed inspiegabile?


Non credo nelle semplici coincidenze. La mia vita è stata costellata da incontri che definirei “celesti”, persone giuste al momento giusto. Spesso, le cose che ho desiderato e per cui ho pregato intensamente si sono realizzate. Un esempio incredibile è stato un concerto a New York, dove un direttore d’orchestra mi ha notata e mi ha proposto di cantare alla Carnegie Hall. Potrebbe sembrare una coincidenza, ma io credo fortemente che dietro ci sia qualcosa di più profondo, una sorta di segnale, una strada già tracciata che sto semplicemente percorrendo con gratitudine.


Dominika, grazie di cuore per aver condiviso con noi questa meravigliosa esperienza.

È stato un vero onore intervistarti.


La tua storia è una potente testimonianza di passione, costanza e dedizione, accompagnate da una forza straordinaria che ti ha portato a raggiungere risultati eccezionali.

Il tuo messaggio è un esempio per tutti : artisti e non solo, di come l’impegno e la sincerità siano capaci di creare un cammino luminoso.

Grazie ancora!

MV


1 Comment

Rated 0 out of 5 stars.
No ratings yet

Add a rating
Guest
Jun 16
Rated 5 out of 5 stars.

DOMINIKA è nata per clacare il palcosceinico. La sua figura ci riporeta alla musa del bel canto e la sua voce rapisce l'attento ascoltatore che la segue ad ogni acuto,, avvolto in una dimensione celestiale

Like
bottom of page