Grigliare è un’arte : tutto ciò che nessuno osa dirvi sull’importanza del carbone e sull’acciaio inox
- Massimiliano Valente
- 5 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 6 giu

Dal legno perfetto al giusto acciaio inox per ogni griglia: dialogo infuocato tra un grande imprenditore ed un celebre chef internazionale.
Ieri sera ho avuto il piacere ed il privilegio di assistere ad una delle chiacchierate più insolite , divertenti ed illuminanti degli ultimi tempi. Attorno ad barbecue unico e personalizzato appositamente dal proprietario , si sono confrontati con energia contagiosa un noto imprenditore, celebre per la sua passione quasi maniacale per la griglia, ed uno chef internazionale di grande fama. Il risultato?
Una discussione che è diventata rapidamente bollente, in ogni senso.
«Grigliare non è solo buttare carne sul fuoco», esclama l’imprenditore con un sorriso malizioso. «È una danza alchemica tra temperatura, aromi e tradizioni. E soprattutto, è questione di legno!»
Lo chef sorride con aria di sfida: «Mi vuoi davvero dire che ogni carne vuole il suo legno specifico?»
«Assolutamente sì!» replica l’imprenditore entusiasta. «Carni rosse importanti? Olivo, senza dubbio. La legna d’olivo brucia lentamente, regalando al cibo quel profumo intenso e robusto che nessun altro legno può eguagliare.»
Lo chef contrattacca: «Ed il pesce?»
«Qui serve delicatezza,» continua lui senza esitazioni. «Faggio o ciliegio, per un aroma dolce e sottile che rispetti il sapore delicato del pesce.»
Il dialogo diventa un balletto vivace ed irresistibile di domande, risposte e le aneddoti curiosi.
«Sai cosa trovo assurdo?» incalza l’imprenditore con teatralità. «Nessuno al ristorante chiede mai quale carbone stiano usando. Io invece lo faccio sempre ed è uno spettacolo imperdibile! Una volta, in un famoso locale, il cameriere era così confuso che chiamò al mio tavolo il proprietario del locale con cui poi mi sono intrattenuto fino alle cinque del mattino. Usavano legna di faggio. Almeno fu sincero!»
Lo chef ride, divertito dalla scena immaginata: «Ma davvero il carbone commerciale è così problematico?»
«Una bomba a le orologeria!» risponde serio l’imprenditore. «Può contenere residui chimici, trattamenti artificiali. Ed attenzione ai legni velenosi come l’oleandro che possono rendere la brace davvero pericolosa!»
L’atmosfera si fa più seria, ma subito dopo l’imprenditore rilancia sorridendo: «Sai come servo io la Fiorentina? Con polvere di carbone dorato, un filo d’olio extravergine e mollica di pane. Una vera pillola gourmet!»
Lo chef non resiste e continua a provocare: «Verdure e pollame, che legni consiglieresti?»
«Verdure? Acero e pesco, con note dolci e lievi. Pollame e maiale amano il melo, che regala un tocco fruttato, morbido ed aromatico», risponde immediatamente l’imprenditore.
Ma la discussione prende una nuova piega quando lo chef introduce un altro elemento fondamentale: «E cosa dici dell’acciaio inox su cui appoggi il cibo?»
L’imprenditore sorride, : «Ottima domanda! L’acciaio inox è fondamentale quanto il legno. Non tutti sanno che gli acciai inox in commercio sono diversi tra loro.»
Lo chef annuisce, soddisfatto di aver trovato un altro punto caldo: «Infatti esistono vari tipi: 304, 316, 430, ognuno con proprietà diverse.»
L’imprenditore prende la palla al balzo: «Precisamente! Il 304 è il più comune, resistente alla corrosione , ideale per alimenti. Il 316 ha più resistenza agli acidi e sale, quindi ottimo per pesce e frutti di mare. Il 430 invece, più economico, non è consigliato per alte temperature prolungate.»
«Quindi, grigliare bene richiede anche la scelta consapevole dell’acciaio?» chiede lo chef, intrigato.
«Certamente!», esclama l’imprenditore. «L’acciaio giusto esalta la cottura, mantiene la temperatura uniforme, e preserva la qualità del cibo.»
La serata prosegue con risate, rivelazioni culinarie e battute fulminanti, lasciando chiaro un messaggio fondamentale: grigliare non è semplicemente cucinare, è arte, scienza ed attenzione minuziosa ai dettagli.
In conclusione, l’imprenditore alza il calice con un sorriso furbo: «La prossima volta che vi propongono una grigliata “eccezionale”, fate due domande scomode: “Che legna e che acciaio inox state usando?” Se non sanno rispondere, meglio ordinare un’insalata!»
E voi, siete pronti a trasformare la vostra prossima grigliata in un’esperienza straordinaria?
MV
Non i soliti argomenti, ma qualcosa di profondo che deve fare riflettere soprattutto chi entra in cucina per far da mangiare anziché saper cucinare