Il coraggio non si trova in tasca (e nemmeno nei libri motivazionali)
- Massimiliano Valente
- 28 mar
- Tempo di lettura: 3 min

“Nessuno si trovava col coraggio in tasca, il coraggio bisognava farselo a poco a poco, era una storia lunga e durava quasi tutta una vita.”
Questa frase è rimasta con me.
Non so nemmeno più dove l’ho letta, ma so che la sento mia. Perché se c’è qualcosa che ho imparato in questi anni attraverso mille esperienze, rotture, salite e ripartenze è che il coraggio non arriva mai tutto insieme,si costruisce , si guadagna. si scopre vivendo se c’è una verità che ho imparato sulla mia pelle, è che il coraggio non arriva tutto insieme. Non è un dono, non è un’illuminazione, e nemmeno un tratto del carattere. È qualcosa che si costruisce, centimetro dopo centimetro, come una cicatrice che si forma su una ferita chiusa male, ma che alla fine diventa parte della pelle.
Io non sono nato coraggioso. Sono nato curioso, forse, affamato di vita. Ma il coraggio… Quello è venuto dopo. Dopo la prima volta che ho perso qualcosa a cui tenevo. Dopo la prima volta che sono rimasto solo. Dopo la prima volta che ho capito che niente è garantito, e che anche quando dai tutto, potresti comunque dover ricominciare da zero.
Il coraggio si crea nel silenzio
Non fa rumore, non si annuncia, non arriva nei momenti in cui tutti ti guardano. Il vero coraggio è discreto. Arriva quando resti in piedi anche se sei stanco, quando provi a ricominciare anche se hai fallito. Quando ti prendi la responsabilità di scegliere, anche quando non hai tutte le risposte.
Io ho scoperto il coraggio a piccoli strappi. Nessun gesto clamoroso. Solo la forza di rimettermi in gioco, di provare ancora , di restare fedele a me stesso, anche quando sarebbe stato più facile scendere a compromessi.
Non erano sfide: erano voragini
La mia vita non è stata una serie di “prove superate” come in un talent show. È stata una somma di momenti in cui ho perso qualcosa, mi sono sentito vuoto, ed ho dovuto trovare un motivo per restare in piedi.
Quello che mi ha fatto crescere non sono state le vittorie, ma gli affondi:
• Quando ho dovuto mollare qualcosa in cui credevo.
• Quando ho perso qualcuno che pensavo sarebbe rimasto.
• Quando mi sono accorto che ciò che stavo costruendo non mi rappresentava più.
Il coraggio nasce lì, quando affondi e poi decidi comunque di respirare.
Una storia lunga, fatta di strati
Adesso so che il mio coraggio non è nato da un colpo di scena. È una somma di battaglie interiori, alcune perse, altre vinte. È il risultato di ogni volta che ho scelto di non scappare, anche se la tentazione era forte. Di ogni volta che ho affrontato qualcosa di scomodo senza cercare scorciatoie.
Il coraggio è una costruzione lenta. Non ti rende invincibile, ma ti rende reale. E, soprattutto, ti permette di guardarti allo specchio senza abbassare gli occhi.
E tu, dove l’hai trovato il tuo coraggio?
Non esiste, per me, quell’idea cinematografica del momento eroico. Il coraggio non è quell’attimo in cui decidi di lanciarti. È tutti i giorni precedenti in cui hai avuto paura ma non sei scappato. È quel mese in cui ti sei alzato ogni mattina, anche se volevi solo dormire e dimenticare tutto. È quando affronti una perdita, ma scegli di non chiuderti. È quando ti prendono in giro o ti mettono in dubbio, e tu non ti vendi per piacere.
Il coraggio, nella mia vita, si è costruito a strati, come la pazienza o la consapevolezza. È venuto a bussare quando ero in ginocchio, quando non c’era nessuno ad applaudire, nessun pubblico, solo io ed il rumore dei miei pensieri. È nato lì, nel silenzio delle decisioni difficili.
Il coraggio come accumulo
Oggi, quando qualcuno mi dice “sei coraggioso”, io sorrido. Perché so che la mia forza d’animo non è nata ieri. È l’accumulo di cento scelte sbagliate, mille parole ingoiate, e milioni di passi fatti senza sapere dove mi avrebbero portato. È sedimentato, stratificato, non è fiamma: è brace: Non scoppia, ma resta accesa.
Non ho il coraggio di un eroe. Ho il coraggio di uno che ha vissuto, che ha sbagliato, che ha perso, che ha dubitato di sé, ma che ha continuato. E questo, alla fine, è il coraggio più reale che conosca.
Una storia lunga
Sì, farselo il coraggio è una storia lunga. Richiede tempo, sbagli , gente che se ne va, parole che non arrivano, scelte impopolari, silenzi che fanno rumore. Ma un giorno ti svegli e ti accorgi che non hai più bisogno di provarlo a nessuno. Che il coraggio ti abita. Che è diventato parte di te. E forse, proprio da quel giorno, sei diventato davvero libero.
MV
La forza d'animo è silenziosa ma è più potente di qualsiasi forza....non si vede ma si percepisce ....si sente come un fondo che ti spinge oltre la paura verso un respiro profondo....Coraggio come una freccia che indica il futuro. Come un pezzo di puzzle che senza quale non c'è un quadro completo. Avere coraggio: in fondo è sempre una scossa per quel anima che vuole ancora respirare.