Il settore alberghiero in Italia , tradizionalmente uno dei pilastri dell'economia nazionale, si trova oggi sotto pressione come mai prima d’ora.
Gli adempimenti burocratici, le intermediazioni che assorbono una quota significativa dei ricavi, la difficoltà nel reperire personale qualificato e l’iniquità della tassa di soggiorno che sembra orientata ad un progressivo incremento fino addirittura al raggiungimento della soglia di 25 euro (a notte a persona ) ; stanno minando la sostenibilità economica e qualitativa delle strutture ricettive. Questi fattori, combinati con una crescente tassazione ed un panorama economico internazionale sempre più instabile, stanno lentamente ma inesorabilmente erodendo la competitività del turismo italiano , mettendo a rischio l'intero settore dell'accoglienza.
La Burocrazia: Un Peso Crescente
La gestione di un albergo in Italia richiede oggi l’adempimento di una serie di obblighi burocratici sempre più complessi. Dal rispetto delle normative fiscali e sanitarie , prevenzione incendi , alla gestione delle comunicazioni con le autorità locali e centrali, gli operatori del settore devono dedicare una parte considerevole del loro tempo e delle loro risorse a compiti amministrativi. Questo fardello burocratico non solo sottrae tempo prezioso che potrebbe essere impiegato per migliorare l'offerta ai clienti, ma comporta anche costi aggiuntivi per consulenze legali e fiscali, necessari per garantire la conformità con le normative in continua evoluzione.
Intermediazioni ed erosione dei Margini di Profitto
A complicare ulteriormente il quadro vi è l’intermediazione dei portali di prenotazione online, che hanno rivoluzionato il modo in cui i viaggiatori scelgono e prenotano le loro sistemazioni. Sebbene questi players offrano una visibilità globale, il prezzo da pagare è elevato: le commissioni richieste possono arrivare fino al 50% del prezzo di listino delle camere. Questa percentuale erode drasticamente i margini di profitto delle strutture, già sottoposti alla pressione della concorrenza e dei costi fissi. Gli albergatori, per rimanere competitivi, sono spesso costretti ad aumentare i costi delle camere per compensare le commissioni , (si noti come negli ultimi anni le tariffe medie siano pressoché raddoppiate) il che influisce negativamente sulla sulla percezione del valore da parte dei clienti.
Difficoltà nel Reperimento del Personale
Un altro problema critico per il settore è la crescente difficoltà nel reperire personale qualificato. Il lavoro in hotel richiede competenze specifiche ed un forte orientamento al servizio, ma la disponibilità di manodopera con tali caratteristiche è in calo.
Le condizioni di lavoro particolarmente impegnative , la stagionalità dell'occupazione rendono difficile attrarre e mantenere personale di qualità. Questa carenza di risorse umane si traduce in un deterioramento della qualità del servizio, che influisce negativamente sull’esperienza dei clienti e sulla reputazione delle strutture .
L'Imprenditore Alberghiero: Cornuto e Mazziato tra Tasse, Intermediazioni e
Critiche
L'imprenditore alberghiero in Italia si trova in una situazione paradossale, dove, nonostante le pressioni esterne ed i costi crescenti, viene spesso additato come il principale responsabile della precarietà lavorativa nel settore.
Accusato di pagare poco il personale e di non garantire condizioni di lavoro adeguate, l'albergatore è in realtà vittima di un sistema che lo sovraccarica di obblighi amministrativi , oneri burocratici e costi di intermediazione, lasciandogli margini di manovra sempre più ridotti. Il proverbio "cornuto e mazziato" descrive perfettamente la condizione in cui si trovano oggi molti operatori del settore, costretti a fare i conti con una realtà che appare sempre più insostenibile.
La Tassa di Soggiorno: Un’Iniquità Crescente
In questo contesto già complesso, la tassa di soggiorno rappresenta un ulteriore aggravio per gli albergatori e per i turisti. Introdotta con l’obiettivo di finanziare i servizi pubblici destinati ai turisti, questa imposta è diventata negli anni sempre più onerosa, orientata secondo recenti dichiarazioni a raggiungere importi fino a 25 euro per notte a persona. Questo aumento progressivo ha reso la tassa non solo un costo aggiuntivo per i visitatori, ma anche un fattore di disincentivo che può ridurre l’attrattività delle destinazioni italiane rispetto ad altre mete turistiche internazionali .
Il Declino dell’industria Manifatturiera ed il progressivo spostamento degli interessi sul settore turistico-ricettivo
Negli ultimi decenni, la progressiva riduzione dell’industria manifatturiera in Italia
a causa di dismissioni e decentramenti aziendali, ha portato il settore dell’ospitalità a divenire una delle attività su cui si è concentrata maggiormente l'attenzione speculativa .
La crescente dipendenza dal turismo come fonte di entrate ha generato una tassazione più elevata verso il settore seguito da un aumento delle commissioni da parte dei canali di vendita nonché dei costi generali delle materie prime . Questo ha reso il settore turistico-ricettivo professionale italiano sempre meno sostenibile, sia dal punto di vista economico che qualitativo.
Il Rallentamento della Bolla Speculativa e le Sfide Internazionali
A complicare ulteriormente il quadro vi è il contenimento della bolla speculativa che ha sostenuto il turismo negli ultimi anni. Con l’instabilità geopolitica causata da guerre e conflitti, le incertezze finanziarie globali ed il progressivo abbassamento del potere d’acquisto dei consumatori, la domanda turistica sta subendo un calo. In questo contesto, l’aumento dei costi operativi e delle tariffe applicate agli ospiti rischia d’innescare una spirale negativa che potrebbe avere conseguenze devastanti per l’intero settore .
Il Rischio ? L’annientamento del Settore dell'Accoglienza professionale Italia.
L’accumulo di adempimenti burocratici, la crescente intermediazione, le difficoltà nel reperire personale e l’iniquità della tassa di soggiorno stanno portando il settore alberghiero italiano verso un punto di rottura. Mentre le strutture professionali si trovano a dover fare i conti con costi crescenti ed una concorrenza sempre più agguerrita, le strutture ricettive non professionali, spesso meno soggette a vincoli normativi e fiscali, proliferano. Questa disparità potrebbe portare ad una "demolizione" del settore dell'accoglienza così come lo conosciamo , con gravi ripercussioni non solo per gli operatori del settore, ma per l'intera economia italiana.
Turismo in Italia: Una Risorsa da Incrementare e Non da Concentrare
L’Italia è universalmente riconosciuta come una delle destinazioni turistiche più affascinanti al mondo, grazie alla sua ricchezza storica, culturale e paesaggistica. Tuttavia, il turismo italiano è ancora troppo concentrato su poche località iconiche come Roma, Firenze e Venezia. Queste città, seppur meravigliose, si trovano spesso a dover gestire un sovraffollamento che mette a rischio la qualità dell’esperienza turistica e la sostenibilità stessa delle destinazioni. Sarebbe quindi opportuno cambiare prospettiva guardando oltre i confini delle mete più note, per valorizzare il nostro patrimonio diffuso e creare nuove opportunità di sviluppo nel settore .
Per salvaguardare il futuro del turismo in Italia, è necessario un intervento urgente e coordinato che riduca la pressione burocratica, regoli l’intermediazione e le posizioni monopolistiche di mercato e riveda la struttura della tassazione in generale ed il modello attuale della tassa di soggiorno. Solo attraverso un approccio più equo e sostenibile sarà possibile preservare la qualità dell’offerta turistica italiana e garantire la competitività del Paese in un mercato globale sempre più complesso ed instabile .
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