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L’Estetica ha ucciso l’Etica: il trionfo della superficialità



Viviamo in un’epoca dominata dall’apparenza, dove l’estetica ha ormai preso il sopravvento sull’etica. Un tempo in cui ciò che è bello appare automaticamente giusto e nessuno sente più la necessità d’interrogarsi sul significato profondo delle cose. Finché tutto brilla, finché tutto attrae lo sguardo, nessuno si chiede se abbia davvero senso.


Guardandomi intorno noto una società che ha scelto la superficie, che si nutre dell’immagine, trascurando l’essenza. Una società che misura il valore di tutto, dalle persone alle esperienze, basandosi solo su ciò che vede e non su ciò che sente. E questo non riguarda soltanto i rapporti personali o il mondo social, ma invade ogni campo, dall’arte al lavoro, passando inevitabilmente per l’accoglienza turistica, settore che ho frequentato per anni e nel quale sncora opero , che mi ha spesso mostrato chiaramente questa deriva.


Nel mio lavoro ho visto alberghi trasformarsi in vetrine impeccabili, strutture affascinanti che catturano lo sguardo al primo impatto, ma che troppo spesso risultano prive di anima. Luoghi studiati in ogni minimo dettaglio estetico, ma incapaci di offrire autenticità ed empatia reale agli ospiti. Tutto è calcolato, progettato per impressionare, per suscitare un effetto “wow” immediato, ma raramente per toccare il cuore o creare connessioni umane autentiche.


Il motivo di questa ossessione per la bellezza apparente va cercato più in profondità. Viviamo immersi in una cultura visiva che, alimentata da social media, pubblicità e tecnologia, ha plasmato un ideale di perfezione inarrivabile ed artificiale. Abbiamo creato standard estetici impossibili da raggiungere, ma che tutti rincorriamo disperatamente. Una rincorsa che non lascia spazio alla riflessione, al dubbio, alla consapevolezza: l’unica cosa che conta è apparire perfetti agli occhi degli altri.


La verità è che questa ricerca forsennata della bellezza superficiale è solo un sintomo di una crisi più profonda. Una crisi che riguarda la perdita dei valori autentici e la svalutazione della dimensione etica dell’esistenza. Quando il bello diventa l’unico criterio di giudizio, il giusto e lo sbagliato, il vero ed il falso si confondono, si perdono in una nebbia che offusca la realtà. L’immagine prende il sopravvento sul contenuto, e noi stessi diventiamo incapaci di distinguere ciò che è reale da ciò che è semplicemente ben confezionato.


Non c’è dubbio che sia piacevole vivere circondati da bellezza, ma quando questa bellezza è vuota, priva di significato profondo, allora diventa sterile ed inquietante. Siamo diventati bravi a curare ogni dettaglio estetico, ma abbiamo dimenticato come prenderci cura realmente l’uno dell’altro. Abbiamo perso la capacità di guardarci negli occhi, di ascoltarci davvero, preferendo la comodità rassicurante della superficie alla fatica necessaria per costruire rapporti veri.


Ed è qui che dobbiamo ritrovare il coraggio di invertire questa rotta pericolosa. Dobbiamo ricordarci che dietro ogni estetica c’è, o dovrebbe esserci, un’etica che la sostiene. La bellezza autentica è quella che nasce dalla verità, dalla sincerità, dalla consapevolezza delle nostre fragilità ed imperfezioni. È la bellezza che non teme di mostrarsi per quello che è, che non si nasconde dietro artifici, perché è vera e potente proprio grazie alla sua autenticità.


È arrivato il momento di riscoprire l’etica, di riportarla al centro della nostra vita, delle nostre relazioni, del nostro modo di vivere e lavorare. Solo allora l’estetica potrà recuperare il suo significato più profondo e vero: essere al servizio dell’uomo e non viceversa. Torniamo a cercare la bellezza nelle imperfezioni, nell’autenticità dei gesti semplici, nell’empatia e nella gentilezza sincera.


Perché alla fine, è proprio lì che risiede la bellezza capace di resistere al tempo, quella che davvero merita di essere celebrata.


L’etica non è soltanto un insieme astratto di regole morali, ma è soprattutto frutto di consapevolezza, esperienza e condivisione. Nasce dalla capacità di osservare analiticamente ciò che ci circonda, di valutare con profondità e lucidità situazioni e persone, e dall’abilità di confrontarsi in uno scambio autentico con gli altri. Questo scambio, questo confronto vero ed aperto, rappresenta il cuore pulsante della crescita etica e morale.

Tuttavia, proprio questo tipo di interazione sembra ormai mancare nelle relazioni quotidiane. Oggi la comunicazione è veloce, superficiale e finalizzata solo al risultato immediato. Lo spazio per la riflessione profonda, per il dialogo vero, per l’empatia è sempre più ridotto. Non stupisce dunque che l’etica si stia lentamente dissolvendo, perché essa richiede tempo, pazienza ed una reale volontà di comprendere l’altro.

Paradossalmente, più andiamo avanti con la tecnologia ed i nostri tempi , meno riusciamo a coltivare questa dimensione fondamentale. Le amicizie autentiche, quelle capaci di arricchirci davvero e di stimolarci a crescere, diventano sempre più rare e selezionate. E non possiamo neanche lamentarci se la società ed addirittura i nostri collaboratori al lavoro non trovano più motivazione nel compiere i passi necessari alla crescita personale ed al raggiungimento degli obiettivi. Tutti vogliono arrivare subito al risultato, tagliando la strada, dimenticando che è proprio il percorso, con i suoi ostacoli e le sue difficoltà, a costruire la nostra vera identità .

È tempo di riscoprire il valore della calma , della condivisione e della consapevolezza. Solo così potremo riappropriarci di quell’etica autentica che, alla fine, è l’unica vera bussola per orientarci in un mondo dominato dalla superficialità.


MV

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Gast
17 apr

Per ritrovare la vera bellezza ci vuole buon gusto....quindi il tempo per imparare ogni giorno non semplicemente guardare ma vedere veramente. Ci vogliono occhi diversi che commuovono che nutrono di ciò che ogni attimo offre. La meravigliosa bellezza non grida ma accoglie . Solo il tempo ti fa scoprire il vero valore di conoscenza approfondita di ogni singola curiosità . Cercare ....trovare e vedere. Quindi per una vera bellezza ci vuole il tempo e luce interiore abbagliante che è la nostra guida più bella .

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