La bellezza è morta a rate: cronaca di un declino che ci è sfuggito di mano
- Massimiliano Valente
- 11 mag
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 12 mag

Partiamo subito forte: la bellezza non è morta improvvisamente, no. È stata uccisa lentamente, giorno dopo giorno, in piccole dosi. È morta a rate, esattamente come quella macchina scintillante che molti acquistano senza potersela permettere, pagando un pezzettino alla volta e finendo per detestarla molto prima di averla davvero posseduta.
Tutto è cominciato con primo Grande Fratello: una scatola trasparente dove abbiamo messo dentro ( impacchettando ermeticamente ) non solo persone, ma anche buon gusto, pudore, educazione. Da quel momento, abbiamo iniziato a confondere la notorietà con la bellezza, il rumore con l’intrattenimento, il trash con l’arte. La TV è diventata l’altare su cui sacrificare ogni sera una fetta d’intelligenza, mentre noi “pubblico pagante” applaudivamo, comprando l’illusione .
Poi sono arrivati i social network, ed è stato l’inizio della fine definitiva. Instagram ci ha convinti che estetica sia un filtro, una foto ritoccata, una storia finta e ben confezionata. La vera estetica, quella fatta di equilibrio, profondità, contenuto, è diventata invisibile. Abbiamo sostituito il ragionamento con lo scrolling compulsivo, l’empatia con i cuoricini e l’autenticità con una maschera digitale ,
Poi si sono magicamente moltiplicati tutti gli impegni economici mensili , abbonamenti tipo Netflix , varie app giudicate indispensabili che ci hanno rubato la libertà e la serenità senza nemmeno che ce ne accorgessimo.
Ed eccoci qui, a vivere sommersi di rate: la macchina a rate, la TV a rate, il telefono a rate, perfino la vacanza a rate. Un popolo in leasing, che vive costantemente sopra le proprie possibilità economiche ed emotive. È una vera bulimia del desiderio, un accumulo inutile di oggetti acquistati per colmare un vuoto che non si riempie mai.
Ma c’è un’altra verità più sottile, quasi invisibile: per riconoscere la bellezza, ci vuole serenità. Ci vogliono occhi sgombri da pensieri, cuore leggero, testa che non batte contro le scadenze. Quando la mente è affollata da bollette, impegni, numeri in rosso, anche il tramonto più incantevole ci passa accanto senza lasciar traccia. È così che, senza accorgercene, smettiamo di vedere il bello. Non perché non c’è, ma perché non abbiamo più lo spazio per accoglierlo.
“Pagare domani” è diventato il mantra collettivo, un modo elegante per dire “indebitarsi oggi”. E così abbiamo trasformato le nostre vite in una gara continua per stare al passo con le scadenze, dimenticandoci che stavamo comprando cose inutili, superficiali, talvolta prive di significato reale.
Da imprenditore ho visto questa spirale distruggere anche il mio ambiente lavorativo. I dipendenti portano i problemi di casa al lavoro, trascinandosi dietro preoccupazioni ed ansie, frustrati molteplici pagamenti , dalle bollette, dalle scadenze infinite. Questo ha eroso anche la qualità dei rapporti umani: non c’è più spazio per la serenità, il dialogo vero, la leggerezza autentica. Tutto pesa, tutto è una rata.
La verità? Ce l’hanno instillata piano piano questa frenesia . Una goccia alla volta. Non ce ne siamo nemmeno accorti. Prima il telecomando, poi l’home banking, poi l’app per ordinare sushi alle 2 di notte. Ora compriamo tutto in tre click, con una carta ed un’app, convinti di soddisfare un bisogno che in realtà non è mai stato nostro. Amazon ti consegna in giornata , ma ti ruba la calma per tutta la settimana. Perché la comodità è la più elegante delle illusioni: ci fa credere che stiamo risparmiando tempo mentre ci svuota di senso.
Dietro tutto questo c’è una volontà ben precisa. Spingere la produzione, gonfiare il consumo, trasformare ogni gesto umano in un click tracciabile. Ma noi non siamo nati per schivare il percorso. Non siamo fatti per saltare tappe. La vita è fatta per essere assaporata, non compressa in una notifica. Ogni esperienza ha un ritmo, e noi abbiamo perso il tempo.
Oggi esiste una risposta istantanea ad ogni domanda. Ma se c’è già una soluzione per tutto, a cosa serve vivere? Anche l’intelligenza artificiale va in questa direzione. Se non hai strumenti, se non sei stabile dentro, non è progresso: è catastrofe.
Ed allora non è tanto un problema per noi che ancora respiriamo con un piede nel passato, ma per chi verrà dopo. Se perdiamo l’abitudine ad attendere, se cancelliamo il dubbio, il confronto, l’errore… Cosa resterà della scoperta? È uno scenario quasi apocalittico.
Per questo nasce questo blog: non per vendere l’ennesimo prodotto, ma per spezzare il meccanismo. Per ricordarci che non siamo noi a dover essere acquistati da un marchio, ma siamo noi a dover scegliere, guidati dalla nostra stabilità emotiva. Quando finalmente arriviamo a questa consapevolezza, succede qualcosa di magico: iniziamo a dominare gli strumenti, e non sono più gli strumenti a dominare noi.
Ed a quel punto va’ bene anche la tecnologia, va’ bene anche l’AI. Ma usata da noi, non contro di noi.
Attorno a noi intere filiere stanno sparendo: artigiani, piccoli negozianti, botteghe che erano l’anima dei quartieri. Non è nostalgia la mia. È consapevolezza. Perché stavolta, il “progresso” non ha accelerato. Ha travolto.
E così, dopo anni di aggiornamenti software, oggi l’upgrade lo vogliono da noi. Dobbiamo evolverci in versione 2.0 e successive di noi stessi. Sempre più veloci, più smart, più reattivi. Ma non c’è più tempo per formarsi. Solo la capacità disperata di restare a galla.
Ed allora serve fermarsi. Pensare. Scrivere. Leggere e scegliere , magari, ricominciando a cercare la bellezza. Quella vera. Quella che non si può comprare a rate.
MV
Nel cercare nasce la curiosità, nel scoprire si può imparare, nel creare ogni giorno posiamo esplorare le nostre capacità nascoste dove la bellezza fa da guida. Perché ognuno vede il riflesso della propria bellezza interiore bisogna saper scoprire creare ed esplorare andando a fondo. Abbiamo tanto bisogno di quella bellezza silenziosa che accudisce le nostre fragilità che guarisca le nostre ferite e raccogle le nostre lacrime dallo stupore assoluto. Bellezza della parola scelta con un battito di cuor sincero. Per me è la seconda parola più importante dopo l'amore . Sono collegati come sole e la luna come cielo e terra , sono la coppia perfetta perché in ogni attimo c'è la bellezza creata dall'amore. Sono unite in un abbr…