Meglio soli che svenduti: il valore della dignità in un mondo di leggerezze
- Massimiliano Valente
- 1 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Meglio soli che svenduti
C’è un prezzo che non vale mai la pena pagare:
il prezzo della propria dignità.
Viviamo in un tempo dove tutto sembra facile:
i sentimenti leggeri,
i legami temporanei,
i sorrisi di circostanza.
Dove chi si avvicina a te lo fa senza avere il coraggio di fermarsi davvero.
Ma la verità è un’altra.
La verità è che è meglio restare soli che svendersi!
La solitudine non è un fallimento
Essere soli non significa essere deboli.
Significa non accontentarsi di chi si avvicina per bisogno e non per scelta.
Significa proteggere il proprio cuore da chi cerca una compagnia solo per riempire i propri vuoti.
Chi sa stare solo:
Non accetta affetto a metà.
Non chiude gli occhi davanti all’egoismo travestito da dolcezza.
Non resta dove non c’è verità.
Chi sa stare solo ha imparato che l’amore non è un ripiego.
La dignità non si baratta per una carezza a metà
Chi svende sé stesso per non restare solo,
si sveglia un giorno accanto a chi non ha mai davvero voluto restare.
E poi è troppo tardi.
Perché chi dà tutto a chi ha paura di riceverlo,
alla fine si ritrova svuotato.
E chi accetta rapporti leggeri,
prima o poi capisce che si è alleggerito anche il rispetto per sé stesso.
La libertà interiore non ha prezzo
A chi ha scelto la leggerezza,
a chi ha usato i sentimenti come un passatempo,
a chi ha creduto di poter prendere senza dare,
la vita prima o poi presenta il conto.
E quando arriva il momento di capire chi sei,
se hai seminato vuoto, raccogli solo silenzio.
Chi si ama davvero:
Non cerca pezzi di felicità negli altri.
Non si fa scegliere da chi è confuso.
Non scambia il rispetto per qualche ora di compagnia.
La vera libertà è restare integri, anche quando costa.
Selezionare chi può starti vicino non è superbia: è sopravvivenza
Non tutti meritano di camminare con te.
Non tutti sanno cosa vuol dire esserci davvero.
Non tutti hanno il coraggio di guardarti negli occhi e non fuggire.
E va bene così.
Meglio aspettare chi sa stare.
Chi non ha paura della profondità.
Chi non usa il tempo degli altri per tappare i suoi buchi.
Meglio soli che anestetizzati
Ci sono persone che non ti amano.
Ti usano per non sentirsi soli.
Riempiono i giorni, le sere, i viaggi,
ma scappano appena intravedono qualcosa di vero.
Non c’è peggiore solitudine che sentirsi soli accanto a chi dovrebbe vederti.
Per questo:
Meglio una sera in silenzio che cento sorrisi vuoti.
Meglio un viaggio da soli che mille cene di apparenze.
Meglio una strada vuota che un amore che pesa come una maschera.
Meglio soli che svenduti.
Meglio camminare fieri da soli,
che accompagnarsi a chi non ha il coraggio di scegliere,
di restare,
di costruire.
Perché chi vive di leggerezza,
prima o poi si ritrova a mani vuote,
a chiedersi perché non ha saputo trattenere ciò che valeva davvero.
Ma chi ha imparato a rispettarsi,
non torna mai più indietro.
Non si svende.
Non si abbassa.
E chi non ha saputo riconoscerlo…
ha già perso tutto.
MV
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