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Simone Peterzano: il Maestro dimenticato tra Tiziano e Caravaggio

la raffinata cultura antiquaria, rivelata dalla posa della dea, che riprende la celebre scultura antica di Arianna dormiente.(Pinacoteca di Brera , Milano )
la raffinata cultura antiquaria, rivelata dalla posa della dea, che riprende la celebre scultura antica di Arianna dormiente.(Pinacoteca di Brera , Milano )

Simone Peterzano non è un nome che risuona spesso nelle orecchie del grande pubblico. Eppure, quest’artista lombardo del Cinquecento, vissuto tra Venezia e Milano, è uno degli anelli fondamentali della pittura italiana, d’importanza straordinaria perché fa da tramite tra due giganti: Tiziano Vecellio e Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio.


Chi era davvero Simone Peterzano?


Nato intorno al 1535 probabilmente a Venezia o, secondo altre fonti, a Bergamo, Peterzano entrò giovane nella bottega di Tiziano, a quel tempo il più influente pittore della Serenissima. Fu talmente orgoglioso d’essere stato allievo di Tiziano che, nelle sue prime opere, firmava con “Simone Peterzano Titiani Alumnus”. Una dichiarazione di fedeltà stilistica e culturale al suo maestro.


Tiziano lo formò nel cuore della Venezia rinascimentale, città pulsante di innovazioni artistiche e commerciali. Peterzano apprese da Tiziano non solo la tecnica pittorica, ma anche una filosofia d’approccio alla tela: il colore non era semplicemente decorazione, ma veicolo d’emozione, sostanza viva, capace di modellare figure che sembravano respirare.



Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Caterina d'Alessandria  Descizione del quadro al termine dell’Articolo **
Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Caterina d'Alessandria Descizione del quadro al termine dell’Articolo **

Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Caterina d'Alessandria

olio su tela, '500

Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Caterina d'Alessandria

olio su tela, '500



Da Venezia a Milano: un percorso tra due mondi


Attorno agli anni Settanta del Cinquecento, Peterzano lasciò Venezia e si trasferì a Milano, città dominata da una cultura pittorica diversa: meno colore, più rigore formale e un’intensa spiritualità legata alla Controriforma. In questo contesto Peterzano portò una ventata veneziana fatta di cromatismi ricchi, d’una luce avvolgente ma al tempo stesso teatrale e drammatica.


Tra le sue opere milanesi più celebri ci sono gli affreschi della Certosa di Garegnano, capolavoro di pittura scenografica, e il ciclo nella chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, definita da molti “la Cappella Sistina di Milano”. Opere che lo resero protagonista del panorama artistico lombardo, eppure sempre considerato “intermedio”, mai pienamente valorizzato come meriterebbe.


Un apprendista speciale: il giovane Caravaggio


Nel 1584 accadde qualcosa che cambiò per sempre la storia della pittura italiana: il padre del giovane Michelangelo Merisi da Caravaggio inviò una lettera a Peterzano, chiedendogli di accogliere suo figlio nella sua bottega. Questo documento storico, ritrovato solo recentemente, certifica ufficialmente Peterzano come unico maestro di Caravaggio. Il giovane Michelangelo, appena tredicenne, rimase con lui almeno quattro anni, assorbendo tecniche e concetti che avrebbe poi trasformato radicalmente.



La pittura della Pietà (1584) di Simone Peterzano (c.. 1535–1599). La Chiesa DI San Fedele (Milano)
La pittura della Pietà (1584) di Simone Peterzano (c.. 1535–1599). La Chiesa DI San Fedele (Milano)

Il ponte tra Tiziano e Caravaggio: perché è così importante?


Tiziano era maestro del colore e della luce diffusa, Peterzano affinò questo stile applicandolo ad una luce più netta, più definita, quasi teatrale. Caravaggio portò quest’intuizione all’estremo, inventando una luce violenta, drammatica, capace d’estrarre i personaggi dal buio della scena, anticipando il barocco.


Peterzano è quindi la chiave di volta: senza di lui, Caravaggio avrebbe forse percorso altre strade. Ecco perché gli storici d’arte lo stanno riscoprendo oggi con una nuova attenzione.


Retroscena e curiosità


Non molti sanno che Peterzano, pur molto apprezzato in vita, era considerato dal carattere difficile, ambizioso e determinato. Un aneddoto narra che, quando gli fu commissionato il ciclo per la Certosa di Garegnano, pretese di lavorare in assoluto isolamento, vietando l’ingresso persino ai monaci durante la fase più delicata della realizzazione degli affreschi.


Si racconta anche che il giovane Caravaggio fosse ribelle e indisciplinato, già durante l’apprendistato. Peterzano, però, ne intuì il genio nascosto e tollerò alcuni suoi comportamenti eccessivi, comprendendo forse che dietro la sregolatezza si nascondeva un talento destinato a rivoluzionare la pittura.


Dove vedere oggi le opere di Simone Peterzano


Per chi desidera conoscere Peterzano da vicino, Milano è una meta imperdibile:

• Pinacoteca di Brera: qui è esposto “San Paolo in estasi”, opera fondamentale che racchiude tutta l’essenza del suo stile: colori vibranti, luce drammatica e profondità emotiva.

• Certosa di Garegnano: gli affreschi dedicati a San Bruno rappresentano uno dei punti più alti della pittura lombarda del Cinquecento.

• Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore: un ciclo pittorico straordinario, oggi finalmente rivalutato dai critici.

• Museo Diocesano di Milano: qui si trova “La Deposizione”, opera intensa, che anticipa chiaramente le atmosfere cupe e potenti dei notturni caravaggeschi.



Simone Peterzano • Autoritratto • 1590
Simone Peterzano • Autoritratto • 1590


Peterzano, il genio silenzioso


Perché Simone Peterzano non ha raggiunto la fama eterna di Tiziano e Caravaggio? Probabilmente perché ha sempre vissuto artisticamente in mezzo: troppo legato al suo maestro veneziano per staccarsi completamente, troppo anticipatore di Caravaggio per essere apprezzato appieno dai contemporanei.


Oggi, però, il suo ruolo di maestro ponte sta tornando al centro d’attenzione: Peterzano viene finalmente riconosciuto non come una figura minore, ma come protagonista fondamentale nella storia dell’arte italiana.


La sua opera, dunque, non è solo da riscoprire, ma da rivalutare profondamente: visitare le sue opere oggi significa cogliere l’essenza di un passaggio cruciale, un ponte artistico potente e ancora tutto da esplorare.


Valore di mercato e investimenti: Tiziano, Caravaggio e Peterzano a confronto


Nel panorama dell’arte antica, le quotazioni di Tiziano Vecellio, Michelangelo Merisi da Caravaggio e Simone Peterzano mostrano differenze significative, riflettendo la loro notorietà e l’apprezzamento storico.



Tiziano Vecellio: il maestro veneziano



Tiziano, figura centrale del Rinascimento veneziano, è tra gli artisti più quotati nel mercato dell’arte. Le sue opere raggiungono cifre multimilionarie nelle aste internazionali. Ad esempio, il dipinto "Diana e Callisto" è stato venduto per circa 50 milioni di sterline nel 2012. La sua fama consolidata e la rarità delle sue opere sul mercato contribuiscono a mantenere alte le valutazioni.


Michelangelo Merisi da Caravaggio: il rivoluzionario del Barocco


Caravaggio, noto per il suo stile drammatico e l’uso innovativo della luce, è anch’esso tra gli artisti più apprezzati. Le sue opere, raramente disponibili, sono considerate tesori nazionali e raggiungono valutazioni molto elevate. Ad esempio, il dipinto "Giuditta e Oloferne" è stato stimato tra i 100 e i 150 milioni di euro nel 2019.


Simone Peterzano: il maestro riscoperto


Simone Peterzano, sebbene meno noto, sta ricevendo crescente attenzione. Le sue opere sono state battute in asta principalmente nella categoria Pittura. Ad esempio, il "Ritratto di gentildonna ventisettenne con bambino" è stato stimato tra e €50.000 ed 1.000.000, Il valore delle sue opere, specialmente quelle del periodo veneziano, è in aumento, rendendole interessanti per collezionisti e investitori.


Considerazioni sull’investimento


Investire in opere di Peterzano può rappresentare un’opportunità, considerando il crescente interesse per la sua figura come ponte tra Tiziano e Caravaggio. La riscoperta critica e le mostre dedicate stanno contribuendo a rivalutare il suo ruolo nella storia dell’arte, potenzialmente influenzando positivamente le quotazioni future.


Mentre Tiziano e Caravaggio mantengono posizioni di vertice nel mercato dell’arte, Peterzano emerge come una figura di crescente interesse, sia per il suo valore storico che per le prospettive di rivalutazione economica.


Descrizione del quadro ***

Descrizione sintetica del dipinto di Simone Peterzano


Titolo: Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Caterina d’Alessandria

Tecnica: olio su tela

Dimensioni: 78 x 100 cm

Datazione: circa 1555-1565

Attribuzione: Simone Peterzano (Venezia, ca. 1535 – Milano, 1599)


Il dipinto rappresenta un’intima scena sacra: San Giuseppe presenta il piccolo San Giovannino alla Madonna col Bambino, accompagnata da Santa Caterina d’Alessandria. Ambientata in un interno con una finestra aperta sul paesaggio, la composizione è arricchita da un drappo d’onore e si distingue per i colori preziosi (azzurrite e verdi intensi), l’atmosfera vaporosa e la pennellata nervosa. L’opera è legata a un dipinto simile conservato a Firenze (collezione Olivetti Rason) e risale alla fase giovanile dell’artista, influenzata da Tiziano e Veronese. Pensata per la devozione privata.

1 Comment

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Guest
Apr 12
Rated 5 out of 5 stars.

Chi si nutre dell'arte ha la visione sulle cose diversa : coglie e osserva i dettagli, nota le sfumature, vive della bellezza altrui ma soprattutto ha lo sguardo intenso con la luce che rispecchia l'anima perché si avvicina al divino con lo spirito interiore molto acceso.

Grazie di cuore per questo curato racconto .

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