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Immagine del redattoreMassimiliano Valente

Il Karma e la caduta dell’ex Ministro Sangiuliano :un “un corvo di ritorno”

Ci sono storie che sembrano uscite da una commedia degli errori, in cui il destino – o meglio, il karma – si diverte a farci fare i conti con le stesse armi che avevamo usato contro gli altri. È esattamente questo il caso dell’ex Ministro della Cultura Sangiuliano, un uomo che ha vissuto sulla propria pelle la più classica delle vendette karmiche.

Lo stesso meccanismo che lui aveva applicato con rigore – per non dire freddezza – contro Vittorio Sgarbi, gli è tornato indietro, come una risata beffarda ed inesorabile.

Non c’è ironia più grande del destino che si morde la coda. La storia dell’Ex Ministro Sangiuliano è un esempio da manuale di come , “quella forza impalpabile che mette in equilibrio le cose del mondo” , trovi sempre il modo di chiudere i cerchi , riportando i conti in pari .

La sua parabola, fatta di nomine contestate, collaboratori infidi e, soprattutto, di un corvo che dall’interno ha fatto saltare tutto, è la rappresentazione perfetta di un sistema che si nutre di sotterfugi, vendette e disillusioni.

E, come spesso accade, chi ieri aveva il coltello dalla parte del manico, oggi si ritrova a maneggiare il manico senza più lama.


Facciamo un salto indietro nel tempo , a quando Sangiuliano, impassibile come una statua di marmo, osservava la vicenda di Sgarbi accusato attraverso lettere anonime da un corvo interno, di una serie di presunti illeciti nella conduzione del proprio vice ministero : una figura ombrosa ed ambiziosa, aveva silenziosamente tramato per sabotare l’ex sottosegretario , portandolo alle dimissioni ; in questo caso

Sangiuliano si mostrò Impassibile, ed inesorabile senza mai neanche valutare alcun   segnale che indicasse una possibile congiura verso il proprio collega ,

, per lui quella vicenda era solo una formalità burocratica, un passaggio di mano come si fa tra colleghi distratti. "Ah, c'è un problema? Passiamo tutto all'Antitrust, ci penseranno loro." E via, con un’alzata di spalle.


E poi, lo strappo. Sgarbi fuori dai giochi, mentre Sangiuliano assaporava la vittoria,

guardando quel corvo come se fosse stato quasi un alleato nascosto, un attore silenzioso di una trama ben riuscita. Lui, il Ministro, rimase impassibile, anzi, quasi infastidito dai clamori attorno a quella manovra così vile che lo vide inoltrare alle autorità delle lettere anonime , piuttosto che chiedere chiarimenti direttamente a Sgarbi . "Deciderà l’Antitrust ", diceva, mentre aveva gli occhi già puntati sul prossimo obiettivo. D'altronde, per chi detiene il potere, le piccole battaglie di palazzo sono solo fastidi amministrativi.


Ed ora, il colpo di scena. Quando tutto sembrava scorrere tranquillo, il karma decide di metterci lo zampino. Questa volta, il corvo si annidava  proprio nelle stanze del Ministro . Lo stesso meccanismo: un collaboratore in questo caso una collaboratrice ( forse anche qualcosa di più nel privato ) dall'interno, un gioco di sabotaggi e piccole congiure, e la figura di Sangiuliano  che da imperturbabile stratega si ritrova vittima dello stesso gioco che aveva accettato con tanta leggerezza. All'improvviso, i documenti che passano di mano non sono più solo scartoffie da mandare all'Antitrust, ma prove che scottano contro se stesso . Ed il corvo, quel traditore che agiva nell'ombra, diventa un incubo.


Sangiuliano ha scoperto, sulla sua pelle, cosa significa avere un nemico in casa. Non è stato più lo spettatore di una disfatta altrui, ma il protagonista di una farsa tragicomica che gli è costata cara . Il karma, si dice, non dimentica. E così, mentre si ripetevano gaffe su gaffe, come quella volta in cui confuse New York con Londra ,e tante altre ancora , il ministro ha iniziato a sentire la pressione crescere. Ma non era solo il pubblico a guardare con sospetto le sue mosse; ora, c'era anche quel corvo, sempre più insidioso.


Il risultato? Un percorso accidentato, fatto di nomine contestate, di decisioni gestite con superficialità e di apparizioni pubbliche che, al posto di consolidare il suo prestigio, lo hanno esposto al ridicolo. La superficialità, che in altri contesti può essere mascherata da pragmatismo, qui è diventata l’emblema di un Ministro in balia degli eventi, incapace di reagire ad una congiura che lui stesso non aveva saputo riconoscere.


Alla fine, il colpo di grazia: le dimissioni. Un finale quasi ovvio, se vogliamo. Sangiuliano, l'uomo che non aveva esitato a lasciare Sgarbi in balia di millantatori falsi e pretestuosi , si ritrova oggi nello stesso pantano. Impassibile, pavido, incapace di fare fronte al tradimento interno che lo ha costretto a lasciare il ministero.

Ed il corvo? Questa volta ha vinto.

E non si tratta solo di una vendetta personale, ma di una lezione universale: chi semina vento, raccoglie tempesta.


La parabola dell’ex Ministro Sangiuliano è un monito per chiunque si senta troppo sicuro del proprio potere e forse, per chi nel tempo ha maneggiato con leggerezza ed inadeguatezza le trame politiche; nel suo caso saltando oltretutto di partito in partito …

La lezione più dura è proprio quella impartita dal karma: non c’è nulla di più implacabile di una vendetta che si consuma nel silenzio, dietro le porte chiuse degli uffici ministeriali, dove ogni  documento passato nelle mani sbagliate può diventare una  condanna.

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